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35° Fondazione

Interviste


Intervista con Anna Sereni

In occasione del 35° anniversario dalla fondazione della nostra Associazione, abbiamo realizzato alcune interviste a persone che, nel corso del tempo, ci hanno regalato energie, idee e impegno.

L’idea fondamentale è sì quella di ripercorrere la nostra storia ma anche, e soprattutto, quella di trovare suggerimenti per il futuro: come potrà essere la nostra Associazione domani e fra dieci anni?

Iniziamo dalla carissima signora Anna Sereni

La incontriamo nel fresco di un bellissimo giardino in un soleggiato sabato mattina d’estate: la sua gentilezza appare immediatamente, si sente che è molto contenta di vederci e molto curiosa di conoscere le iniziative per il 35°, che le illustriamo brevemente.

Appare molto interessata al convegno “Non solo case di riposo” e, con la consueta gentile fermezza, ci dice subito cosa apprezza e cosa secondo lei andrebbe “tenuto d’occhio” per non far perdere ritmo e interesse al dibattito: per quanto sarà possibile, e il programma ci consentirà, ne terremo conto.

Cominciamo a parlare degli inizi della nostra Associazione e lasciamo parlare Anna:

“In quegli anni c’era un bel fervore, erano anni rivolti al sociale. Nello stesso periodo ad esempio è nata anche la Fiordaliso. Io sono sempre stata un’insegnante di ginnastica e ho sempre sentito il desiderio di creare gruppi di persone che si trovassero per fare insieme qualcosa. Ho iniziato subito con un gruppo di anziani per fare ginnastica in una stanza vicino al manicomio.

Due persone sono state fondamentali per poter partire: il signor Gallina, che era il nostro punto di unione d’incontro con l’amministrazione e il signor Gardoni, che, lavorando in banca, aveva la capacità di gestire le finanze (io, per mia natura, non mi sono mai interessata di soldi… nemmeno in casa!) ma, soprattutto, aveva conoscenze per ottenere sovvenzioni e pubblicizzare le nostre attività.

Il primo gruppo di volontariato faceva riferimento a AVULSS (*) e aveva una piccola sede presso la Casa della Carità… io, Gardoni, Gallina e tante, tante persone che sentivano la necessità di incontrarsi.

Ricordo molti convegni sull’argomento “anziani” a cui abbiamo partecipato, a Guidizzolo e in altri paesi… e le nostre gite del giovedì pomeriggio: partivamo da San Luigi, in pullman e visitavamo soprattutto Santuari. Si pagava qualcosa, alla fine… nel pomeriggio, era una bella passeggiata. Il clima era molto bello, ci si passava parola… non c’era molto altro… il cineforum, qualche conferenza alla Casa della Carità.

Io mi preparavo prima e raccontavo i quadri e le opere che vedevamo nelle Chiese perché ho sempre pensato che la cultura fosse sottovalutata e, per quanto possibile, ho cercato di colmare questa lacuna. Queste gite erano un po’ un momento culturale. Non c’erano molti musei raggiungibili in un pomeriggio e visitare le chiese era la sola possibilità di vedere opere d’arte… finché Gardoni mi disse “Anna, basta Chiese!”.

Oltre a questo io appena possibile creavo “gruppi di ginnastica” ovunque: nei giardini, al Belvedere (era una specie di capannone poco utilizzato dove adesso c’è la Chiesa) e qualche volta nella palestra della scuola.

La sede dell’Associazione è sempre stata un problema: dalla Chiesa dei Disciplini, al Belvedere, a via Ordanino fino all’eredità Caravaggio che è stata determinante per mettere in piedi l’attuale sede. Avevamo proprio bisogno di un centro così: col cortiletto fuori, le sale di riunione…

Dall’inizio ci siamo chiamati “Centro per i Problemi dell’Anziano“, non centro anziani perché per quello c’era già il ricovero… volevamo che si avvicinassero anche persone giovani, interessaste ai nostri argomenti, direttamente o perché avevano in casa persone anziane .

Prima tenevamo conferenze su argomenti di vario genere, poi è nata l’Università della Terza Età, è durata una decina d’anni, siamo partiti col corso d’inglese, la ginnastica, il corso di cucito… creavamo un percorso, mi sento un’insegnante e per me è basilare la divulgazione. Vengo dall’Emilia e mi sembrava strano che in paese con una tale storia, con un Liceo antico e frequentato da ragazzi di tanti paesi diversi, la cultura fosse completamente dimenticata.

Per me è stato il “mio” Centro.

Negli ultimi anni ho un po’ abbandonato perché una donna ha responsabilità diverse… “

E, per il futuro, cosa suggerisci, cara Anna?

“Gente con idee nuove… noi non possiamo essere aggiornati… gente nuova che si impegni e che però vada avanti. Cercare di capire di cosa c’è bisogno adesso per gli Anziani Attivi di Castiglione, far entrare persone portatrici anche di culture diverse.

Capire come fare pubblicità con i mezzi tradizionali ma anche con le novità del computer, di cui io non capisco niente ma me ne dispiaccio molto….

Avere idee, vederle realizzate, necessità di aggiornamento e trovare il modo di comunicare , farle conoscere… bisogna continuare ad andare avanti, altrimenti tutto si ferma!”

E’ già ora di pranzo, dobbiamo salutarci ma nessuno se ne vuole andare… quanti ricordi, quanta energia! Anna ringrazia (lei!) e mi accompagna fino alla macchina, facendo le ultime chiacchiere…

Grazie a te, Anna per quanto hai fatto e, ne sono sicura, per quanto farai!

(*) L’ Associazione di Volontariato nelle Unità Locali dei Servizi Sociosanitari (AVULSS) è un’associazione laica senza scopo di lucro (ONLUS) con sede nazionale a Saronno (VA) e associazioni locali in ogni parte d’Italia, dal Nord al Centro, dal Sud alle Isole, fondata da don Giacomo Luzietti il 3 ottobre 1979.

Enrica Remelli


Intervista con l’Ing. Braghini Enzo

Il Centro Anziani “Dr. Evandro Caravaggio” celebra quest’anno il 35° anniversario della fondazione.

35 anni insieme sono quello che nei matrimoni si chiama “Nozze di corallo” e solitamente si festeggia in modo sentito, partecipe e grato.

Uno degli eventi più importanti sarà il Convegno “NON SOLO CASE DI RIPOSO”.

Ne parliamo con l’organizzatore, l’Ing. Enzo Braghini, Vice-Presidente del Centro Caravaggio.

Cosa rappresentano questi 35 anni e come ha interferito il Covid con l’attività del Centro?

15 anni di presenza nel secolo scorso, senza dimenticare che il gruppo iniziale aveva comunque sperimentato e attuato diverse iniziative nell’area della terza età e vent’anni nel nuovo secolo hanno fatto del Centro uno dei punti di riferimento più importanti di Castiglione.

Nel febbraio del 2020 la pandemia di Covid 19 ha interrotto bruscamente tutte le nostre normali attività associative, costringendo i nostri Soci nelle loro abitazioni e impedendo di fatto ogni iniziativa nel sociale. La reazione quasi immediata del nostro Consiglio Direttivo è stata quella di predisporre ambienti e protocolli per una immediata riapertura appena la situazione fosse tornata alla normalità.

La prima e seconda ondata del pandemia hanno impietosamente evidenziato, oltre ogni possibile previsione, le carenze, le mancanze, le diverse inefficienze e gli errori di impostazione delle politiche della cosiddetta terza età.

All’inizio del 2021 ci siamo posti due obbiettivi: la ripresa “normale delle attività” e la celebrazione ufficiale del 35° anno di esistenza.

Come è nata l’idea del Convegno?

Partendo dalla pubblicazione “Anziani deportati” del Presbitero  don Vinicio Albanesi, presidente dal 1994 della Comunità di Capodarco, abbiamo visto la possibilità di organizzare un convegno dove si potessero proporre le strategie di indirizzo dopo COVID delle iniziative pubbliche e private, volontariato in primis, nell’area dell’ampio e sempre più numeroso settore della terza età.

Chi saranno i relatori?

Aprirà i lavori proprio don Vinicio Albanesi, abate-parroco dell’Antica Abbazia di S. Marco alle Paludi, direttore della Caritas Diocesana e insegnante di Diritto Canonico presso l’Istituto Teologico Marchigiano. Per 10 anni è stato Presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale e, dal 1990 al 2002, è stato Presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, il C.N.C.A., succedendo a don Luigi Ciotti. Nel suo “Anziani deportati” affronta, tra l’altro, anche il tema dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha colpito diverse Residenza Sanitarie Residenziali durante la fase acuta.

Interverranno successivamente:

il Dott. Salvatore Mannino, dal 2017 Direttore Generale dell’ATS della Val Padana. Laureato in Medicina a Roma e con Master presso la Harvard University di Boston e in Epidemiologia a Seattle, ha operato, fra l’altro, per l’UNICEF a Khartoum e come ricercatore a Basilea e Goteborg.

L’avv. Luca Degani, Membro del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, Presidente di UNEBA (Ente di rappresentanza delle Fondazioni e altri enti no profit operanti in ambito socio-sanitario) Lombardia. E’ specializzato in legislazione socio-sanitaria, risk management e applicazione del D. Lgs. 231/01 e docente presso l’Università di Bologna in Management delle Residenze Sanitarie Assistenziali.

Il Dott. Emanuele Monti, laureato in Economia Aziendale e specializzato in Business Administration in numerosi e prestigiosi atenei stranieri, fino all’approfondimento della Game Theory di John Nash presso la London School of Economics and Political Science, dal 2008 è Dirigente della multinazionale leader del settore cosmetico. Dal 2007 ricopre vari incarichi politici a livello comunale e provinciale a Varese e dal 2018, dopo l’elezione a Consigliere Regionale, è Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Lombardia.

Quale sarà l’apporto da parte del Centro Caravaggio?

Da parte nostra, non partiamo da zero: oltre alla quasi quarantennale presenza attiva, abbiamo il conforto dell’iniziativa attuata dal Centro durante la forzata segregazione in casa (a volte in completa solitudine!): durante la pandemia, abbiamo raggiunto quasi tutti i Soci, uno ad uno, con conversazioni telefoniche di conforto e vicinanza.

Ovviamente non è stata una indagine sociologica ma una vicinanza amichevole.

Abbiamo peraltro potuto constatare come anche a Castiglione gli anziani stavano affrontando i disagi e le ristrettezze derivanti dalle norme anti-contagio, donandoci un quadro abbastanza preciso dell’impatto sulle persone della mancanza di socialità e carenza di contatti con amici e coetanei.

Tornando al convegno, c’è stato interesse da parte dell’Amministrazione Comunale e di altri Enti operanti a Castiglione?

Sì, l’argomento era importante e quindi abbiamo ritenuto doveroso coinvolgere chi ci poteva aiutare per poter offrire un incontro di qualità. Abbiamo avuto l’immediato aiuto del Sindaco (non tanto nella Sua qualità di Capo della Amministrazione Comunale, quanto per la Sua personale esperienza nella materia (è presidente uscente dell’UNEBA di Mantova) e l’altrettanto pronto interesse della RSA per eccellenza: la Fondazione Zanetti e Cominelli, storia e tradizione della casa di riposo a Castiglione.

Quando e come si svolgerà il convegno?

Abbiamo fissato la data del convegno al 16 Ottobre prossimo, sperando di essere finalmente fuori dalle più stringenti regole anti-pandemia. La collocazione in ottobre ci ha portato a confrontarci con l’evoluzione in atto della Legislazione Socio sanitaria della Lombardia, dovuta non tanto e non solo all’impatto della pandemia, ma anche alle modifiche legate all’ applicazione della Legge 23 del 2015 secondo quanto approvato dalla giunta regionale (01/06/2021) sulle linee di sviluppo della Legge che riguarda tutto il sistema socio sanitario della regione

L’occasione era troppo ghiotta: poter approfondire le proposte di innovazione della Regione nel settore socio sanitario di nostro interesse, la terza età, di conoscere meglio il ruolo del volontariato e quindi poter meglio definire quelle che saranno le nostre linee di evoluzione nel nostro Centro.

I contenuti del congresso saranno perciò non solo un esame di come gli anziani hanno affrontato e subito la pandemia ma anche e soprattutto una possibile disamina delle nuove linee di intervento della regione Lombardia nel settore della terza età.

Un impegno importante, quindi e con temi di assoluta attualità e con lo sguardo già rivolto all’immediato futuro…

Sì, un impegno importante, forse ancor più importante di quanto ci eravamo proposti, ma siamo lieti di poter offrire un piccolo contribuito alle iniziative in atto e, per finire, un grazie sentito agli sponsor che generosamente ci hanno aiutato ad affrontare un così impegnativo evento.

Arrivederci, quindi a sabato 16 ottobre, alle ore 9.00 nell’Aula Magna della Casa del Giovane di via Maifreni!

Enrica Remelli